L’associazione è nata da un gruppo di universitari di diverse facoltà dell’Università di Tor Vergata che spontaneamente nel febbraio del 2012 hanno sentito l’esigenza di dare una parte del loro tempo a coloro che vivono la condizione della sofferenza. Da una provocazione del Cappellano del PTV è nato il nucleo di base, circa 15 ragazzi, che dopo un corso di formazione di circa 3 mesi ha iniziato ad operare all’interno della struttura dell’ospedale con uno schema di visite ai reparti di circa due ore, per i colloqui con i degenti.
Definiamo il nostro non come un volontariato ma come un ”servizio” per il malato e il sofferente, perché è la cura della persona al centro di tutto e non la propria attività o il proprio risultato personale.
Il nome del gruppo “In Punta di Piedi” nasce proprio dall’esigenza di sottolineare quanto sia importante accostarsi con estrema delicatezza a chi soffre soprattutto rispettandone la libertà in ogni sua espressione: noi entriamo nelle stanza dei degenti «in punta di piedi».
Passando nei reparti si incontra ogni sorta di sofferenza fisica, psicologica, spirituale del paziente e delle persone che lo accompagnano. Di fronte il mistero della sofferenza non si può pretendere di essere una risposta o un risultato, da qui l’importanza di considerarsi una semplice presenza.
Una presenza non imposta ma offerta e accolta, una presenza che può donare compagnia nella solitudine,conforto nello scoraggiamento, ascolto nell’indifferenza.
La chiamata che ci spinge a “fermarci” accanto ai letti dei malati nasce proprio dal Vangelo e dalla necessaria testimonianza che scaturisce dall’essere cristiani, così come il buon Samaritano si è fermato e non è andato oltre.
Per ogni informazione: http://www.inpuntadipiedi.org/